Grazie Genny a' Carogna.
A nome del popolino italiano.
Grazie per aver permesso l'anormale
svolgimento della partita.
Chiedo umilmente scusa se non avevo
subito collegato che la scritta stampata sulla tua t-shirt, Speziale
libero, non indicava un richiamo a un lavoro ormai desueto ma era un
modo per tenere viva l'attenzione su di un tuo simile, Antonino
Speziale.
Continuo a chiederti scusa perché
tutti da ieri sera parlano di te come di un problema ma il problema
siamo noi che ti accettiamo.
Per meglio dire chi ci rappresenta
accetta che si venga da te a parlamentare, a chiedere un tuo parere,
un tuo responso.
Capitano e dirigenti del Napoli
scortati dalle forze dell'ordine per sentire cosa tu avessi da dire a
proposito.
Scusa se continuiamo a chiamarti con un
soprannome, non rendiamo merito alla tua famiglia, alle tue origini.
Sei Gennaro De Tommaso figlio del
signor Ciro che ovviamente fa De Tommaso anche lui di cognome e si da
il caso che sia ritenuto affiliato al clan camorristico del Rione
Sanità dei Misso.
Sei conosciuto nell'ambiente da tempo,
prima come leader indiscusso del gruppo “mastiffs” e poi re
dell'intera curva A del San Paolo.
Ti richiedo scusa, stavolta a titolo
personale, se ieri quando ti hanno inquadrato sono caduto dal pero
sulla tua identità.
La stampa britannica ti aveva già
immortalato, in relazione agli scontri avvenuti durante la partita di
champions league Arsenal-Napoli, mentre salutavi con il braccio teso
esibendo un fisico non proprio impeccabile.
Come rimproverarti per la tua non
perfetta silhouette, sei un dispensatore di consigli, sei un
mediatore quindi cervello fino e non forza bruta.
Peccato per il soprannome “carogna”,
troverei più indicato il “saggio”, il “sapiente”.
E' con lui che noi tutti abbiamo
trattato, lui ci ha permesso di godere di una partita di calcio sotto
lo sguardo del nostro Presidente del Consiglio, del Presidente del
Senato.
Poi come sempre in Italia si sono
levate voci di sdegno per i fischi durante l'inno nazionale, perché
solo lì si sarebbe palesata l'offesa al paese.
Scusa Genny anzi ti chiamerò Gennà,
mi pare più virile dato che conoscevo alle scuole medie una ragazza
che si chiamava Genny, dicevo scusa tanto se continuiamo a sdegnarci
dell'ovvio.
Non impariamo mai, soffriamo di una
miopia vergognosa e di vuoti di memoria di natura infettiva.
Ti lascio con una frase Gennà, “la
Storia insegna ma non ha scolari”.
Quindi non temere, ma te UOMO come sei
non temi, potrai continuare a mediare per sempre, forte della tua
leadership conquistata sul campo, un po' come i 31 scudetti della
juve.
Giulio Achille Mignini.
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