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mercoledì 29 ottobre 2014

Caos calmo

In queste settimane ne sono successe molte di cose di cui parlare. L'ISIS avanza ma i bombardamenti americani si dirigono stranamente anche contro i ribelli siriani anti-Assad. L'ebola ha una mortalità del 75% e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha detto esplicitamente che non ha soldi per affrontare la situazione, mentre si deve a Cuba il maggior sforzo nazionale per combattere la malattia. Il Referendum in Scozia ha segnalato una grande rimonta degli indipendentisti rispetto agli unionisti, col crollo dei partiti dell'establishment su tutto il territorio. A Hong-Kong gli studenti (e non solo) occupano le piazze per chiedere libere elezioni. E in Italia che succede?
Niente. A parte le tragedie.
Mentre il mondo gira, varia e muta di forme e colori, l'Italia sembra cristallizzarsi in una bolla fatta di cazzate e pettegolezzi da bar.

Gasparri insulta una fan di Fedez su Twitter. Parlamentari PD chiedono spiegazioni (?) a Sky sul fatto che Fedez, giudice di X-Factor sia grillino (??). Il parlamento approva una legge-delega sul lavoro al Governo, che un parto cesareo gemellare è meno complicato. Renzi va da Barbara d'Urso (?) ad annunciare i temi delle nuove riforme (??) quando ancora deve fare quelle di 6 mesi fa.
Parliamoci chiaro: la politica italiana è in una fase terribilmente noiosa. Priva di dibattito. Priva di senso. Priva di contenuto. Priva di vita.
Tragedie, dicevamo. Fra Genova e provincia esondano il Bisagno, il Fereggiano, lo Sturla, lo Scrivia e l'Entella, causando 6 morti e danni per milioni di Euro. Era il 2011. Oggi nel comune di Genova esondano il Bisagno, lo Sturla, il Fereggiano, il Noce e il Torbella, mentre nella provincia lo Scrivia, lo Stura, l'Entella e il Carpi. Più di 250 milioni di euro di danni. A distanza di tre anni a Genova c'è chi ha perso due volte la casa, l'attività, la macchina, il motorino. Una trionfale giornalista RAI annuncia qualche giorno fa che “Il governo ha deciso di esentare dalle tasse i cittadini dei comuni colpiti dall'alluvione”, manco fosse una manovra finanziaria da miliardi di Euro. C'è poco da essere trionfali.
Torniamo alla politica. L'approvazione della legge delega sul famoso “Jobs Act” è stata una cosa meravigliosa. Tutti si sono scandalizzati, tanti hanno dibattuto, i sindacati sono sul piede di guerra. Addirittura Padoan ha detto che questa legge sul lavoro potrebbe portare “800.000 posti di lavoro”, ma il condizionale è d'obbligo, anche perché questa legge NON ESISTE.
E' stata approvata al momento la legge-delega, che è uno strumento col quale il Parlamento delega al Governo la funzione legislativa; gli permette cioè di legiferare al suo posto, ma solo su un determinato oggetto (nel testo della legge-delega non si parla di Art. 18, ndr). Il dibattito sull'uso della legge-delega è stato abbastanza strumentale: c'è chi dice sia una cosa normale, c'è chi dice sia antidemocratica. Sicuramente è uno strumento usato per “scavalcare” il Parlamento (col suo consenso) e riuscire ad emanare una legge in tempi rapidi (e non parlamentari). Il concetto è lo stesso del decreto legge, usato e abusato in tutte le Repubbliche Parlamentari compresa la nostra; sicuramente una deformazione del concetto di democrazia. Certo che può essere opportuno velocizzare l'iter di una legge sul lavoro, anche se è impensabile che si abolisca (nel caso il Governo lo faccia davvero) i pochi resti dell'articolo 18 senza che il Parlamento possa dire la sua. Ma al momento parlare di questo è come parlare di niente, che in Italia va sempre di moda. Vedremo.
Ultima aberrazione degli ultimi tempi è stata “RenzichevadaBarbaradUrso”. Anche qui, fantastico il dibattito fra giovani e vecchi renziani (“Ah adesso se il Premier va ad un programma seguito da milioni di italiani è un male? La solita sinistra snob”) e gli elettori tradizionali di sinistra (“BLEAG – COFF” e altri conati di vomito vari). Gli elettori di destra, come sempre, si fanno i cazzi loro.
Si sentiva il bisogno di Renzi dalla D'Urso? Probabilmente no.
Agli elettori-militanti di sinistra sarà piaciuta questa mossa di Renzi? Probabilmente no.

Al Paese tutto questo sguazzare in polemiche inutili e dibattere di leggi che non esistono ha portato un qualche beneficio?

Andrea Pecoraro

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