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giovedì 16 ottobre 2014

Una storia grillina

      Il Movimento 5 Stelle è un movimento politico fondato ufficialmente il 4 ottobre 2009 a Genova dal comico ligure Beppe Grillo e dall'imprenditore milanese Gianroberto Casaleggio sull'onda delle liste civiche "Amici di Beppe Grillo", già attive dal 2005, e presentate per la prima volta alle elezioni amministrative del 2009. A livello locale, le liste sono coordinate attraverso social network Meetup, secondo il metodo già adottato nel 2003 da Howard Dean durante le primarie del Partito Democratico americano. Le cinque stelle rappresentano altrettanti temi fondanti del programma del Movimento: acqua pubblica, ambiente, trasporti, sviluppo ed energia.

      La svolta politica avviene 14 giugno 2007, quando Grillo organizza a Bologna il primo Vaffanculo Day(o V-day), una giornata di mobilitazione per raccogliere le firme per tre leggi di iniziativa popolare su Parlamento pulito, preferenze e limite di mandato. Alla fine, saranno oltre 330000 le firme raccolte, 50000 in più di quelle necessarie, ma le proposte di legge non verranno mai discusse dal Parlamento. L'8 marzo 2009 avviene il primo incontro nazionale delle liste civiche a cinque stelle, dove viene redatta la Carta di Firenze in dodici punti, che costituiranno il nucleo del programma elettorale del Movimento. Nella tornata elettorale di qualche mese dopo, Grillo riesce a far eleggere 23 consiglieri comunali, concentrati soprattutto in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, e appoggia le candidature per il Parlamento Europeo di Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe, ucciso dalla mafia, e del pm Luigi De Magistris, eletti come indipendenti nelle liste dell' Italia dei Valori. Nel luglio dello stesso anno, proverà a candidarsi alla segreteria del Partito Democratico, ma la sua richiesta verrà respinta.
      Il primo successo clamoroso arriva alle regionali del 2010, dove il Movimento5stelle si presenta in cinque regioni (Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Campania) su tredici al voto, e ottiene quasi 400000 voti eleggendo 4 consiglieri regionali e contribuendo in Piemonte alla sconfitta del governatore uscente, la democratica Mercedes Bresso, contro il leghista Roberto Cota. Nel 2011, il Movimento si consolida presentandosi in 75 dei 1177 comuni al voto (tra cui 18 capoluoghi di provincia), ed eleggendo altri 34 consiglieri comunali. I risultati migliori arrivano ancora dal centro-nord, con punte del 10-12% a Bologna, Rimini e Ravenna.
      La crisi economica perdurante, le politiche di austerity del governo (presieduto dal professor Mario Monti, dopo le dimissioni di Berlusconi) e la crescente sfiducia dei cittadini verso i partiti tradizionali spingono il Movimento sempre più in alto; nel 2012, alle amministrative i grillini sono ormai stabilmente il terzo partito, con percentuali tra il 10% e il 15%, ed eleggono i primi sindaci a Sarego, Mira, Comacchio e Parma, dove il giovane project manager Federico Pizzarotti travolge al ballottaggio il democratico Vincenzo Bernazzoli con oltre il 60%; in Sicilia, dove Grillo arriva a nuoto attraversando lo Stretto di Messina, il Movimento5stelle è addirittura la lista più votata, con il 14.9% e ben 15 parlamentari regionali eletti all' ARS.
      Lo Tsunami Tour, concluso a Piazza San Giovanni, la piazza "rossa" strappata simbolicamente alla sinistra, è un successo clamoroso; alle elezioni per la Camera dei deputati del 24-25 febbraio 2013, il Movimento5stelle ottiene contro ogni previsione il 25.5%, pari a quasi 9 milioni di voti, e diviene la prima forza politica del paese, superata dal Partito Democratico solo grazie al voto estero. Alla fine dello spoglio, saranno 163 i parlamentari eletti dal Movimento, 109 deputati e 54 senatori. Grillo colloca immediatamente il movimento all'opposizione, e rifiuta ogni tentativo di accordo proposto dal premier incaricato Pierluigi Bersani per formare un governo, ma la strategia non paga; alle amministrative di maggio, il Movimento viene travolto dal Partito Democratico e dai suoi alleati e perde tra il 60/70% dei voti conquistati appena qualche mese prima. L'unica consolazione sono le vittorie a Ragusa, Pomezia e Assemini. Inizia un lento riflusso che si conclude con la sconfitta delle recenti elezioni europee, quando il Movimento, dopo aver a lungo accarezzato un clamoroso sorpasso, finisce oltre venti punti dietro il Partito Democratico, guidato da Matteo Renzi, e perde tre milioni di voti rispetto alle politiche.

      La forza del Movimento5stelle è stata quella di imporre un deciso ricambio generazionale della classe dirigente e di aver avvicinato molti giovani alla politica con temi facilmente comprensibili (acqua pubblica, Parlamento pulito, abolizione del finanziamento pubblico, energie rinnovabili, no-Tav.... ); tuttavia, l'assenza di una cultura politica definita (il programma su lavoro, fisco, politica estera e diritti civili si presenta molto vago e confuso; la collocazione europea resta poco chiara) e di una efficace strategia comunicativa - oltre alle divisioni che progressivamente stanno emergendo tra i due fondatori e una parte degli eletti - rischiano di condannare i grillini all'irrilevanza. Il Movimento è arrivato ad un bivio; o fare quel salto di qualità richiesto da una parte dei suoi sindaci e parlamentari, costruendo una visione complessiva della società italiana e alleanze conseguenti sul piano politico e sociale; o restare nell'alveo della protesta e marginalizzarsi definitivamente. A voi la scelta.

      Giulio Aronica

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