Il Leviatano di J. Hobbes, il "Dio Mortale" a cui delegare tutti i poteri |
“Nel Medioevo l'appello per la prima crociata e la conquista della Terra santa fu accompagnato dal grido “Deus vult!”, Dio lo vuole. […] Ci sono oggi un sacco di crociate politiche che spesso sono implicitamente accompagnate dal grido “Mercatus vult!”, il mercato lo vuole. Ma chi invoca la volontà del mercato sa veramente cosa vuole il mercato? Probabilmente no. […] La verità è che quando parlano di quello che vuole il mercato, stanno semplicemente cercando di costringerci a fare quello che vogliono loro.” - Paul Krugman
E' molto preoccupante l'assenza, in Italia ed in Europa, di un dibattito consistente sul mercato “libero” che ormai auto-regola la nostra economia e il mercato del lavoro.
Dal crollo del muro di Berlino, la
sinistra ex-comunista europea (e forse mondiale) non è riuscita ad
elaborare una propria versione del mercato libero e del mondo del
lavoro. Non solo i suoi rappresentanti, ma anche molti suoi elettori
e militanti sono rimasti smarriti e senza una guida ideologica: il
liberismo ed i principi del capitalismo erano prima criticati a
prescindere, mentre oggi pare che la chimera chiamata “mercato”
debba essere libera di cibarsi come e quando vuole, e chi ne vuole
limitare il raggio d'azione è tacciato di essere radicale ma
soprattutto “fuori moda”, vecchio e stupido come chi vorrebbe
mettere un gettone nell'Iphone.
Depressione negli Stati Uniti d'America, Margaret Bourke White |
Da
allora i tempi sono cambiati, soprattutto con l'avvento di Matteo
Renzi alla guida del PD. L'ala dei “liberisti di sinistra”
(definizione curiosa e quasi ossimorica) ha preso il sopravvento,
scagliandosi contro le vecchie bandiere ancora issate della sinistra
“tradizionale”: l'articolo 18, i diritti dei lavoratori, la lotta
al precariato. Se gli ex-comunisti non hanno saputo elaborare una
loro versione del capitalismo, i neo esponenti del centro-sinistra
italiano hanno deciso di sposare il modello caro al centrodestra,
mettendo le aziende e gli imprenditori al centro ed i lavoratori in
secondo piano.
Quello che
personalmente mi preoccupa, come dicevo, è l'assenza di un vero
dibattito di carattere politico sull'economia. I sindacati, con
Landini e Camusso , difendono con nuova aggressività il lavoro ed i
lavoratori; ma la loro è una guerra di “posizione”, senza una
spinta propositiva e riformatrice che avvicinerebbe al movimento
sindacale anche i disoccupati ed i giovani. Dall'altra parte della
barricata invece si dice “ce lo chiede l'Europa” o “ce lo
chiedono i mercati”, in maniera tale da non prendere le
responsabilità politiche delle scelte ma semplicemente constatare
che è così che va il mondo, punto e basta.
Coda di disoccupati per gli aiuti alimentari, 1929 (USA) |
C'è bisogno di un dibattito onesto fra
le parti politiche, per il bene e il futuro della nostra società. A
livello di politica industriale ma soprattutto di mercato del lavoro,
che oggi viaggia a due velocità: chi è stato assunto molti anni fa
a tempo indeterminato e senza esperienza può contare su uno
stipendio fisso e sui tutti i
diritti mentre chi rincorre contratti “a tempo” ha un curriculum
grasso, un conto in banca magro e pochissime tutele legali.
Si vuole puntare sulla flessibilità
basando il sistema delle assunzioni su stage,
tirocini e contratti a tempo? Allora si deve affrontare il problema
dei diritti non garantiti a questi particolari lavoratori e del fatto
che molte aziende sottopaghino stagisti altamente qualificati. Il
problema degli stagisti non è solo europeo: negli USA vengono usati
come “forza lavoro” bruta, lavorando gratuitamente a fronte di un
“arricchimento” professionale che spesso non c'è (difficile
arricchirsi portando caffé e facendo fotocopie). Fino a che alcuni
stagisti hanno fatto causa contro le aziende, vincendo: da qui alcuni
stati hanno introdotto uno stipendio minimo e alcune aziende si sono
offerte di garantirlo anche se non obbligate. La stessa UE offre
alcuni stage non retribuiti, ed in alcuni bandi si trova come
requisito che “lo stagista dovrà disporre di cerca 1000-1500 €
al mese per pagarsi vitto e alloggio”. Se non si dispone di tale
cifra, meglio rinunciare.
Se è
probabilmente vero che “i tempi sono cambiati”, e che quindi non
è più proficuo per le aziende offrire contratti “per la vita”,
c'è anche da ricordarsi che è grazie a questa solidità economica
che la società europea è prosperata e che le famiglie hanno avuto
modo di comprare una casa e mandare i propri figli all'università.
I tempi cambiano...se il mercato vuole.
Andrea
Pecoraro
Come
gather 'round people Venite intorno gente
Wherever
you roam Dovunque
voi vaghiate
And
admit that the waters Ed
ammettete che le acque
Around
you have grown Attorno
a voi stanno crescendo
And
accept it that soon Ed accettate che presto
You'll
be drenched to the bone. Sarete inzuppati fino all'osso.
If
your time to you E
se il tempo per voi
Is
worth savin' Rappresenta
qualcosa
Then
you better start swimmin' Fareste
meglio ad incominciare a nuotare
Or
you'll sink like a stone O
affonderete come pietre
For
the times they are a-changin'. Perché
i tempi stanno cambiando.
“The
times they are a-changin'” – Bob Dylan (1964)
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